Moschino è stato uno stilista VARIOPINTO, NON MONOCROMATICO,
come ad esempio Valentino, folgorato dal Rosso o come Armani, affascinato dal
suo ricorrente Nero.
Rettifico. Approdato alla moda, per caso, dopo aver frequentato
l’accademia delle Belle Arti di Milano, amava definirsi ‘pittore, decoratore’,
non stilista.
La sua moda così colorata esprimeva la gioia di vivere.
Ma mi piace Moschino sopratutto per la sua ‘filosofia’
rivoluzionaria'', il suo essere nel sistema, contro il sistema.
Ha capovolto infatti regole, codici, schemi.
Fonda la sua Azienda nel 1983..’gli anni 80’.
Sono gli anni della corsa al successo, in cui si impone un
nuovo modello di femminismo.
Si afferma una immagine di donna rampante ed ambiziosa, ‘in
carriera’, che acquisisce potere e compete per l’affermazione lavorativa e
per una sempre maggiore indipendenza.
Gli anni 80 segnano un momento nodale anche nella storia della
moda.
Il denaro e il successo infatti condizionano l’affermazione di
uno stile caratterizzato dalla esagerazione, dall’ostentazione, dal lusso
eccessivo.
''DRESS FOR SUCCESS'' era il motto.
Moschino infrange tutto questo.
Era irriverente verso il mondo che amava ma che riteneva
troppo superficiale.
Ricorreva a messaggi
shock per esprimere il suo pensiero.
GLI SOGAN:
‘Stop the fashion system’
‘Chi sfila avvelena anche te. Digli di smettere’.
La sua pubblicità anticonformista attacca la pubblicità stessa.
‘Attenzione. La Pubblicità può causare seri danni al vostro
cervello e al vostro portafoglio’.
Rielabora in chiave pop capi classici, con
dettagli irriverenti o utilizzando materiali non preziosi per abiti fintamente opulenti.
Dissacra e irride l’iconico tailleur di Chanel
utilizzando forchette e cucchiai al posto dei bottoni.
Sul classico ‘tubino’ stampa, in modo che sia ben visibile, il
prezzo: ‘costo 2 milioni’.
La signora bon ton viene rappresentata con al braccio una
teiera.
Rifugge il puro edonismo.
‘Copio e dissacro gli stilisti altrui, racconto quello che
succede, tentando di capire le motivazioni della gente’.
Ancora di più mi piace Moschino per i valori sociali che
ha generato nel mondo frivolo della moda, per il suo impegno contro il
razzismo, contro la droga e a favore del pacifismo e dell’ecologismo.
‘Essere alla moda vuol dire essere coscienti del male che si
può far alla natura. La natura è meglio della couture’.
Nell’89 una sfilata fu interrotta da un suo video ‘Fashion blitz’
per promuovere le pellicce ecologiche.
Una volta dichiarò ‘occorre lasciare totale libertà di scelta a
coloro he desiderano vestirsi. le
impostazioni sono bandite. Quel che si usava l’anno scorso, se ti piace, si
userà anche quest’anno e il prossimo..’
..Di certo, tali affermazioni dovevano suonare davvero
dirompenti nell’effimero mondo della moda!
Mi piace Moschino perché i suoi modelli e il suo stile,
attraverso il sorriso, fanno pensare e riflettere.
Franco Moschino muore all’età di 44 anni nel 1993.
La sua Maison, anche senza la sua mente geniale, ha continuato
ad affermare il suo stile irriverente, provocatorio e stravagante.